Didoo

Passione per il proprio lavoro

Ieri ho letto con attenzione questo post di Luca Mascaro, genio e deus-ex-machina di Sketchin. Mi ha trovato molto d’accordo, trovandomi però a pensare: “beh, ovvio!” e tutto è finito lì.
Poi però stamattina mi sono trovato a pensarci sopra, evidentemente è rimasto lì in qualche angolo del cervello, e ho pensato: “ma ha davvero detto quello che ricordo?” e me lo sono riletto.

Ed effettivamente è “ovvio”, ma non ricordo che qualcuno abbia espresso prima, in modo così chiaro e con esempi così espliciti e puntuali, un concetto appunto tanto “ovvio” quanto disatteso: tantopiù siamo coinvolti emotivamente in un progetto, tantopiù lo centriamo sull’utente – dove in questo caso l’utente siamo noi stessi – e tantopiù il risultato avrà una marcia in più.

Ma vale anche il discorso inverso: tantopiù di distacchiamo da un progetto, tantopiù il cliente ci rende meri esecutori e rinuncia al nostro ruolo di designer e di architetti dell’esperienza d’uso, e tantopiù il progetto rischia la deriva verso l’impersonalità, verso l’anonimato, verso la mancanza di originalità.

E in un mondo in cui tutto si sta trasformando in prodotti e servizi sempre più personalizzati, il rischio di insuccesso in questo caso diventa elevato, inaccettabilmente elevato.

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