Didoo

App-store che (ci scommetto) funzionano

OK, ora a tutti a dire che “maddai, in ambiente Linux esistono da vent’anni i repository di applicazioni”, oppure “application store? ce ne sono già stati molti altri, e sono tutti falliti, vedrai che anche questo farà la stessa fine”, oppure “cosa vuoi che sia, non hanno fatto altro che copiare quello che già avevano fatto per iOS” oppure ancora “tutto qui? mi aspettavo qualcosa di più”.

Poi fra qualche mese tutto il mondo dell’informatica si sarà spostato qualche metro più in là, anche e soprattutto grazie a Apple che ogni volta sa come scuotere l’albero dei talleri d’oro partendo dalle radici, e allora vedrete che per tutti sarà una meraviglia, tutti lo daranno per ovvio e scontato, e ovviamente tutti i competitor cominceranno a buttarsi sulla scia di Apple.

Tranne che nessuno in realtà sa mai replicare la stessa miscela di maniacale perfezione, totale qualità, sapiente marketing e inarrivabile semplicità che Apple sa mettere in tutto quello che fa. E pochi si rendono conto che proprio a questo è dovuto il loro successo.

Per chi avesse ancora dei dubbi: una applicazione per iPhone costa mediamente un euro; per iPad sale a qualche euro, mentre sullo store per Mac le applicazioni a pagamento costano qualche decina di euro: non so se è chiaro cosa vuol dire tutto ciò…

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